Primo maggio 2020: un “ponte” chiamato desiderio

Questo è il mio primo maggio, dopo più di vent’anni, che vivo in casa la “Festa dei Lavoratori”. La mia attività artistica normalmente mi porta a lavorare di più quando gli altri sono in festa, ed ecco che il primo maggio per me è sempre stato per tante ragioni un giorno speciale. 

Fu proprio un primo maggio di tanti anni fa a segnare l’inizio di un mio percorso artistico lavorativo e questo avvenne proprio all’interno di un evento in cui le strade e i vicoli del borgo medievale di Viterbo diventavano un percorso cromatico fatto anche di profumi e suoni. Un’esplosione della natura fra le architetture del borgo . Sto parlando di “San Pellegrino in Fiore”. 

Ecco che oggi assorbita dalla bellezza delle foto di uno dei tanti San Pellegrino in Fiore del Signor Ezio Cardinali , il mio cane attira la mia attenzione vedendolo giocare con dei fiorellini nati spontaneamente sul muretto del mio giardino. Un’emozione inaspettata proprio nella vista di semplici fiori con i quali normalmente da giovane contando i petali giocavo ad un “m’ama non m’ama”. Questo primo San Pellegrino in Fiore e festa del Primo Maggio in casa mi danno l’occasione di ringraziare il Signor E. Cardinali, che ama così tanto la nostra Viterbo, che attraverso il suo sguardo riesce a trasmettere questo suo amore e la tanta bellezza di una città che , sia addobbata a festa, coperta da colori e fiori, sia nella sua essenzialità di un vestito quotidiano grigio, appare sempre fiera, elegante, seducente, attraente e accogliente, se possibile tra poco ancor più che mai. 

Questo “ponte” anche se ancor chiusi in casa lo abbiamo percorso attraverso le sue immagini ed il suo sguardo che è riuscito a farci apprezzare ancor di più quello che c’è fuori e che ci sta aspettando. Spero di tornare a lavorare presto e auguro questo a tutti. E’ difficile non cadere nella retorica ma spero che il prossimo primo maggio saremo in tanti a dare un senso a questo giorno.