Le Stelle – Il Pellegrino, il numero XVII

In questo millenario vagabondaggio dell’anima il nostro corpo è chiuso e protetto dalle pareti delle nostre abitazioni. A poco più di un anno di vita della “Associazione Via Francigena in Tuscia” che ci ha dato l’opportunità di conoscerci sulle “strade” della vita, ci troviamo ora a condividere le nostre emozioni, interiorizzando i nostri “viaggi” segnati come sempre dai singoli passi di centinaia di migliaia di persone, in un percorso comune pur rimanendo a casa. Questa settimana santa non è stato neanche possibile per il Papa fare la Via Crucis, anche il suo percorso è stato interrotto, ma non quello della fede. 

La sensazione che abbiamo di trovarci nell’intricato labirinto delle nostra vita , che ci porta a vagare tra tortuosi tracciati in cui ci siamo imbattuti , ci vede al contempo “protagonisti – spettatori” di una delle sceneggiature più inquietanti e mai immaginate. Eppure anche prima vagavamo ma non ne eravamo consapevoli, più siamo isolati dal mondo e più riusciamo a vederlo nella giusta prospettiva. Siamo stati costretti ad indossare nuovi occhiali e queste diverse montature e lenti, proprio come fossimo degli scienziati di fronte ad un microscopio, ci fanno vedere anche quello che prima ci era invisibile. Questa nuova percezione ci riconduce sempre più alla scoperta di noi stessi. E’ un pò come fosse un viaggio al contrario. Fermi immobili come il braccio della punta di un compasso e più apriamo l’altro più si allarga il cerchio, il “mondo”, costituito dalla rete dei pellegrini, fermi ma uniti da un unico scopo, dalle stesse intenzioni e anche se con diverse entità culturali, religiose, abbattono le distanze, diventando due braccia dello stesso corpo. 

La vita ha il suo compito e a noi chiede di realizzare il nostro: oggi più che mai. In questa polarità di quiete e moto , noi siamo all’interno del mondo visibile ed invisibile, fermi. In questa notte profonda nella quale siamo precipitati, è solo alzando gli occhi al cielo che possiamo vedere una luce: è il brillio delle “stelle”. La nostra vita terrena, imponendoci la schiavitù materiale, ci lascia affondare nell’oscurità delle tenebre, in un buio totale, e senza l’aiuto di un cielo stellato l’uomo si agiterebbe ciecamente nel buio totale della notte. 

In questa nostra missione terrena le stelle ci ricordano i poteri che questi ” corpi celesti ” hanno su di noi . Sono condensatori di influenze che agiscono sulle nostre anime . Ecco che l’arcano No. XVII ” Le Stelle ” , sprigionando la sua luce diventa un faro che ci indica una strada da seguire , una direzione. Ecco che in noi si accende di nuovo la speranza , consapevoli che per raggiungere un obiettivo occorre ben più di un salto, di un passo, ma molte peregrinazioni. 
Il mio abbinamento personale negli Arcani di Faul di questa carta è stato proprio “Il Pellegrino della Via Francigena”. La stella si lascia attraversare da tutti i misteri , rappresenta una guida spirituale , è lo sconosciuto che abbiamo dentro di noi , è collegato alle forze più profonde dell’universo . La forza che nasce dal centro dell’universo rappresentato dalle stelle scende verso l’essere umano , purifica la terra e in un movimento di eterno ritorno, torna da dove ha avuto origine.

Giovedì Santo c’è stata una gradevolissima diretta con Andrea Devicenzi , che ho avuto occasione di conoscere come pellegrino , grazie ad Alessandra Croci , Presidente dell’Associazione Via Francigena in Tuscia. In questa occasione abbiamo presentato il “tema” dei nostri incontri settimanali che avverranno ogni giovedì alle ora 11.00, che ho intitolato “I Ventidue Codici dell’Anima”. 
Accennavo al potere del linguaggio segreto degli arcani ed Andrea mi chiedeva se secondo me esiste un destino scritto. Io credo in una “sceneggiatura celeste”, di un copione che ci viene assegnato, ma noi abbiamo sicuramente il potere di cambiare la battute se non proprio interi “atti”. Tutti noi possiamo intervenire sulla “bozza” di una sceneggiatura che ci è stata assegnata che non ci piace , modificarla , altrimenti possiamo sprecare questa opportunità adattandoci a vivere una vita che non ci appartiene. 

Andrea ne è un esempio , è un attore che sulla scena ha cambiato il suo copione, ha trasformato una sceneggiatura drammatica in un film di azione, d’avventura . In questo momento in cui tutti noi abbiamo delle “limitazioni”, Andrea è l’esempio di quanto una limitazione possa rendere la vita illimitatamente speciale. 
Queste luci celesti le “stelle” ci danno la forza che già abbiamo dentro di noi, non ci fanno sentire abbandonati e ci aiutano così a compiere il nostro destino. Ecco che il corpo del pellegrino che riposa di notte ogni mattina riprende il suo viaggio. Anche il buio del suo sonno è una fonte di informazione e forse i sogni sono stati i primi iniziatori dell’umanità. Il pellegrino si concede il riposo necessario per riprendere le forze e accumulare le energie da usare. Il suo tempo è prezioso e non lo perde né  quando dorme né quando è sveglio, sempre immerso nella bellezza della vita… come in un sogno. 

Questi maestri dell’arte della vita nel loro percorso apprezzano nella loro quotidianità tutto quello che viene dalla terra , che durante il giorno calpestano incessantemente, come tutto quello che viene dal cielo come fosse un dono . Il pellegrino seguendo questi due percorsi, le due vie  “terrena” e “celeste”, inizia il suo viaggio, e segue una luce che passo passo diventerà un “faro”, il faro di se stesso.  
Il simbolismo dell’arcano delle Stelle è quello della speranza . Indica il favore del cielo alla imprese che stiamo facendo. Ne abbiamo tanto bisogno. Buona Pasqua.