ORMI AMOCI E PARTIAMO

Giugno 2019: “Il Tuo Passo è già Storia”
Settembre 2019: “Orme in Cammino”

Queste date segnano l’inizio di due percorsi intrapresi da due persone, che ad un certo punto, pur con modalità diverse si sono “incontrati” nei loro cammini. Pur non sapendolo ancora eravamo uniti dallo stesso scopo, che è quello di vivere la vita nell’ assoluto stupore di una semplice emozione quotidiana, che inizia sempre partendo con il primo passo che compiamo ogni mattina iniziando la nostra avventurosa giornata. 

In un orma, in un percorso, c’è la nostra essenza, il nostro essere, il nostro vivere. L’incontro con Andrea Devicenzi, ideatore di “Orme in Cammino” è avvenuto grazie ad Alessandra croci, Presidente della Via Francigena in Tuscia, che in poco più di un anno ha tessuto una maglia umana, una sorte di rete pronta ad essere un riferimento per il pellegrino che si sente accolto in una città che non conosce. Ecco che il logo della Francigena posto all’esterno delle varie attività diventa una sorta di guida per il pellegrino che gli consente di sentirsi a casa. Alessandra ha chiesto a ognuno come a suo modo poter accogliere e sostenere il passaggio dei pellegrini che attraversano Viterbo.

La mia attività tesa a realizzare prodotti che nutrono più lo spirito che il fisico mi hanno indotto a condividere con loro una emozione, una sorta di scambio reciproco, dove io posso donare loro l’opportunità di entrare nella storia della nostra città consentendogli l’opportunità di “eternizzare il loro passo”. Come?  In un percorso comune segnato da singoli passi di centinaia di migliaia di persone che hanno interiorizzato le loro emozioni, del pellegrino resta soltanto la percezione di un viaggio mai interrotto nei secoli: ci lascia un “orma”, che al suo arrivo trova vuota , pronta ad accogliere il suo nome. Questo momento di scambio di emozioni che avviene all’interno del mio studio, dove io offro il mio “vuoto” che loro riempiono inserendo il loro nome, carica la pietra di un significato che esula dalla singola firma, arricchendo di emozioni un passo che diventa raggiungimento e scoperta della vita. 

Le orme, anche come ceramista hanno sempre avuto un senso più profondo, aldilà dell’impronta che vediamo, è un vero e proprio DNA. Per questo giocando anche io con le mie iniziali ho creato un passaggio e ho dato il nome alla mia attività di “Percorsi Artistici”. Così come nella vita anche gli aspetti professionali non trovano mai un arrivo per chi come me è posseduto dall’idea della scoperta, del viaggio, della conoscenza, che a volte può avvenire anche rimanendo fermi. 

Ecco che io, ferma, sull’arteria principale del borgo medievale come vuole un pò il destino su Viterbo, Via San Pellegrino, 27, incontro tanti pellegrini , sempre in viaggio e anche se condivido solo per pochi momenti le loro gioie , le loro fatiche, il nostro – loro viaggio viene “eternizzato”, “fissato”, a grande fuoco sul peperino, pietra di origine vulcanica che meglio di altre può rappresentare la forza, l’energia e l’esplosione di un pellegrino il cui entusiasmo è simile a quello di un vulcano pronto sempre a riaccendersi. 

I pellegrini sono pronti a testimoniare oggi come allora l’antica radice culturale dell’identità europea, avendo messo fra loro in relazione, religioni, culture, linguaggi ed abitudini, che hanno contribuito all’integrazione e allo sviluppo dei popoli. Forse solo loro sono riusciti a creare una “comunità europea” e non solo europea. 

Il borgo medievale di San Pellegrino è una meta imperdibile per i turisti e in un momento in cui si parla tanto di aperture , di accoglienza ed anche di turismo emozionale – a parte questa pausa di pandemia – ci rendiamo conto che i pellegrini sono stati i primi precursori poiché da secoli questa loro mobilità diventa dal medioevo ad oggi metafora del cammino personale , strumento di crescita spirituale. Per quanto invisibile ai più ai pellegrini da sempre sui sentieri della terra e della vita, attraverso i loro singoli passi accolgono ogni giorno ciò che la vita porge loro, pronti a cambiare i loro piani , seguendo i segnali che la vita gli offre. 

Il progetto “Il Tuo Passo è già Storia” ha già raccolto numerose firme e in tutti i siti segnalati e seguiti dai pellegrini il progetto è già diventato loro, perché sanno di essere protagonisti di questo racconto ben felici di segnalare agli altri questa loro esperienza. La semplicità dell’incontro e lo stupore dell’accoglienza in un continuo passaparola è diventato un percorso dove anche la sosta assume un significato empatico. Il coronavirus ha reso questa sosta un pò più lunga per non dire un vero e proprio fermo, ma le mura di Viterbo , dopo la pandemia non devono rappresentare più una difesa ma saranno aperte in una sorta di abbraccio, pronte ora come allora a conoscere, riconoscere, ascoltare e raccontare. Avevo già predisposto molte orme pronte ad accogliere le loro firme per creare la loro e la nostra storia. 

Sono io ora a dedicare a Voi che siete rimasti a casa queste orme che contengono la scritta “io resto a casa”  in diverse lingue del mondo , a testimoniare un momento storico mai vissuto prima, e posso confermare che la via Francigena che da tutto il medioevo ai nostri giorni è stata testimone di un flusso inarrestabile, oggi è deserta. Solo il virus è riuscito a fermare il pellegrino .Ho voluto intitolare questo pezzo “Ormi amoci e Partiamo” perché ci sono infiniti modi di viaggiare pur rimanendo fermi, ma siamo già tutti pronti a ripartire. Noi tutti qui pronti ad accoglierli ora come allora. 

Cinzia Chiulli
il tuo passo è già storia – Viterbo

(1 Agosto 2019)