l’Eremita, il numero IX

L’Arcano che sento più vicino in questo momento è l’Eremita, il numero IX , che negli  “Arcani di Faul” ho abbinato a S. Girolamo. La carta a volte è stata chiamata anche con il nome di “Il Vecchio” o “Il Saggio” e il significato generale è quello della sapienza e dell’ascesi, ma anche della cautela e della prudenza. Del resto chi è impegnato nell’eterna ricerca della verità deve vivere isolato dal mondo.Nella carta vediamo un vecchio saggio con una lunga barba che cammina lentamente sorretto dal suo bastone, con una mano tiene in alto una lampada per illuminare il cammino e può essere considerata come un simbolo della conoscenza; la solleva illuminando il passato come un uomo pieno di esperienza. Per arrivare all’amore per tutto bisogna ritirarsi nella solitudine, l’essenza della conoscenza è la conoscenza dell’essenza. Il numero 9 annuncia insieme una fine ed un principio. L’Eremita conclude attivamente il suo rapporto con l’antico mondo e diventa ricettivo verso un futuro che non domina ancora e che non conosce.  L’Eremita rappresenta un passo verso l’ignoto, in questo senso esprime sia la massima saggezza che uno stato di profonda crisi. Senza isolamento nulla può concentrarsi , le energie silenziosamente accumulate con pazienza, al riparo da ogni frivolezza mondana prenderanno corpo. È lecito vedere nell’Eremita l’artefice esteriore di quella struttura invisibile senza la quale non sarebbe possibile realizzare una costruzione vitale. L’Eremita non si rivolge alle folle e si lascia avvicinare solo dai ricercatori della verità: a loro si confida dopo essersi accertato che essi sono capaci di comprendere poiché il saggio “non getta le perle ai porci”. L’Eremita così facendo matura le sue concezioni intensificando la propria volontà raffrenandola, non si preoccupa degli effetti immediati ma si concentra sulle energie produttrici delle formazioni future. Perciò questo sognatore può preparare avvenimenti meravigliosi, diviene l’effettivo artefice dell’avvenire. La città sembra ma non è vuota, siamo invisibili, proprio come il virus, siamo nelle nostre case isolate come l’Eremita, dobbiamo compiere la nostra missione per arrivare alla luce addentrandoci nell’oscurità.