Il Bagatto, il numero I

Oggi, venerdì 13 marzo 2020, nella mia Città è iniziato l’intervento di sanificazione che si ultimerà in pochi giorni. Sta partendo quindi una “contaminazione” di pulizia e di positività per salvaguardare la salute e il benessere di tutti noi. Questo apparente silenzio che si avverte intorno a noi è esattamente lo spirito dei Tarocchi che vengono paragonati ad un libro muto, in quanto siamo noi che dobbiamo dialogare mediante la lingua propria dei muti. Nel loro apparente silenzio sono una macchina filosofica di grande potenza, sono un arte combinatoria, un linguaggio apparentemente semplice nella lettura ma in realtà complesso nella struttura. Una carta è un semplice segno che deve essere letto e non descritto. Nella ricerca delle analogie i segni diventano uno stimolo, una ricerca interiore che rappresenta il fondamento di ogni vera trasmutazione. Non dobbiamo mai dimenticare il valore che una figura può avere nell’impressionare la memoria. È la stessa funzione che può esercitare una carta nei confronti sia dei ricordi personali, sia dei ricordi universali, le figure dei Tarocchi diventano una esperienza che si compie parallelamente alla nostra , è come se due mondi paralleli vivessero contemporaneamente un evento. Ed ecco che lasciandomi guidare dal “dialogo” che ho instaurato con le carte , è proprio l’Arcano No. I , “Il Bagatto” che oggi vuole condividere con tutti Voi la forza della volontà dell’uomo che si riconosce nel particolare copricapo dove “leggiamo” l’ 8 orizzontale segno matematico dell’infinito. L’uomo è il microcosmo che si riflette nel macrocosmo. Questo cappello descrive l’inizio di una spirale. Questo Arcano rappresenta un giovane, una creatura piena di potenzialità e quindi questa figura corrisponde ad ogni principio di attività . Proviene dall’invisibile in quanto rappresenta il primo punto , emerge dal nulla per muovere i primi passi nel mondo. Nell’universo è Dio concepito come il grande ispiratore di tutto ciò che si compie nel cosmo, nell’uomo è il fulcro dell’iniziativa individuale, il centro della percezione, della volontà, della conoscenza. Questa figura posta in piedi di fronte al suo semplice tavolo di lavoro sul quale sono posti pochi strumenti da lavoro sta ad indicare che ognuno di noi con pochi mezzi ma solo con la volontà e l’impegno può fare cose inimmaginabili. In quanto  “artefice” della propria fortuna il mago è volontà creativa, capacità di intuizione. Rappresenta colui che mediante i suoi meriti personali raggiunge lo scopo. Il simbolismo di questa carta è che è la vita stessa che richiede abilità ed intelligenza , lavora con luce e ombra , facendo giochi di prestigio dall’inconscio alla super conoscenza. Il Bagatto con una mano sorregge una bacchetta attiva che capta le forze cosmiche e nell’altra un denaro ricettivo che simboleggia la perfezione, la verità ma ci rivela anche che il mago non dimentica i suoi bisogni quotidiani proprio come in questo periodo di limitazioni non viene negata a noi tutti questa possibilità . Il mio abbinamento personale all’Arcano No. I è quello di Pietro Hispano Giovanni XXI, il Papa  “alchimista”, incoronato nella Cattedrale di Viterbo il 20 settembre 1276 . Si fece costruire nel Palazzo Papale una grande stanza da utilizzare come camera da letto e studio.  Con i suoi esperimenti “magici” causò una esplosione facendo crollare il soffitto della stanza nella notte tra il 10 e l’ 11 maggio 1277. La sua tomba si trova in Cattedrale ed è tra i pochi Pontefici citati da Dante in Paradiso. Questa carta è chiamata anche “Il Mago”, d’altra parte colui che apre il gioco è anche colui che smazza le carte e compie la ” magia ” di evocare situazioni che di volta in volta si presenteranno. Quante volte metaforicamente ci è stato detto a proposito di scelte ed opportunità che abbiamo incontrato nella vita “…hai giocato bene le tue carte” o il contrario? Ecco questa carta ci dice che è tutto in potenza, bisogna lanciarsi , muovere un primo passo verso la realtà. Non siamo separati da ciò che ci circonda , siamo consapevoli e coscienti di tutto quello che c’è intorno a noi. Per essere coscienti bisogna vivere solo il momento , il momento cosmico, senza passato né futuro, e allora si arriva alla luce della conoscenza. Il Mago si colloca tra l’eternità e l’infinito che chiamiamo presente, è fedele a tutto quello che è il suo corpo e la sua intelligenza, il suo cuore e la sua forza creativa. Il tavolo che separa il nostro microcosmo dal macrocosmo mi piace dedicarlo a tutte le persone che di fronte ad un  “tavolo da lavoro” stanno attuando le scelte più sagge per il nostro futuro. Sosteniamo le figure dei medici e di tutti gli operatori sanitari, nonché quelle del Governo, e di tutti i nostri più vicini Amministratori , uniti come mai accaduto per superare questo difficile momento. Il nostro Sindaco ha fatto i complimenti a tutta la popolazione per il grado di coscienza collettiva e questa ” contaminazione” di pulizia, come piace a me definirla, anche dei nostri animi, per intervento di “sanificazione”, è un tangibile inizio di risoluzione del problema. Come ci insegnano gli Arcani la guarigione consiste nel recuperare la fluidità delle energie. Dobbiamo acquisire sempre di più il potere di aiutarci. Continuiamo così nell’apparire e scomparire proprio come solo i maghi sanno fare. Il virus, come Vi dicevo ieri, è invisibile, non è forte in se stesso ma siamo noi a renderlo tale se gli prestiamo il fianco stabilendo un contatto. La nostra magia sarà quella di rimanere invisibili senza di noi lui non esiste.