L’appeso, l’impiccato, il numero XII

Oggi ci viene chiesto di disciplinare i nostri sforzi che porteranno a cambiamenti significativi, se non ad un vero e proprio cambiamento interiore. Ed ecco che l’arcano No. XII “L’Appeso” che indica uno stato di sosta o di reclusione, ci invita a meditare su questa nostra nuova condizione e ci esorta a superare questa dura prova aspirando a tramutare noi stessi. Sul piano spirituale l’appeso non si riconosce più nel caos e nelle nevrosi della quotidianità che ha vissuto fino a qualche giorno fa, poiché è cambiato il suo sguardo, la sua prospettiva. 

Questo cambiamento di posizione fisica e mentale cambia il punto di vista sulla vita. 
La posizione del personaggio a testa in giù ricorda quella del feto materno, e i due alberi mozzati – uniti da una traversa di legno morto – i cui rami sono stati tagliati e sacrificati, fa allusione alla presa di coscienza del nostro albero genealogico, alle nostre radici. In questa incapacità di agire dobbiamo comprendere che non è ancora arrivato il momento di fare una scelta, poiché la nostra situazione deve ancora maturare.  L’Appeso si è solo ritirato dal mondo, non lo ha abbandonato, la sua posizione in discesa presto lo farà scivolare verso l’alto, poiché il suo simbolismo è quello del sacrificio e del rinnovamento . Sembra non essere più un corpo , ma un suo abitante .L’Appeso rimane inattivo nel corpo mentre la sua anima si è liberata per captare le radiazioni spirituali più pure. 

Il soggetto con la testa diretta verso la terra sa bene che le sue preoccupazioni sono terrene e nel rimanere appeso si vota anche al bene dell’altro, e non come continuano a fare altri vittime , non del coronavirus , ma della loro ignoranza e delle loro passioni egoistiche. 

Il mio abbinamento personale negli Arcani di Faul all’Appeso è “Fabbritio Bartolucci da Valentano”,  questo personaggio fu messo alla corda perché ingiustamente accusato di essere un ladro e un assassino . Si raccomandò alla Madonna della Quercia affinché si arrivasse alla verità e allo scagionamento. I falsi testimoni ritirarono l’accusa così” et detto Fabbritio portò il suo voto nell’anno 1554 . Questo Santuario dedicato alla Madonna della Quercia fu fatto erigere per la scongiurata pestilenza ed accoglie oggi il più grande museo degli ex voto, dove ho avuto il piacere di incontrare Fabbritio. 
Sospeso in questa posizione, in equilibrio fra il cielo e la terra questa figura molte volte è stata paragonata a quelle descritte nelle torture inflitte ai primi cristiani. Ma il volto nel tarocco appare sereno, come se stesse meditando, il suo abbandono fiducioso, rinunciando ad essere un centro di azione, aspirando solo ad ubbidire, lo conduce verso una tranquillità serena, e questo spiega il suo volto calmo. 
È solo dallo spiegamento delle sue energie che l’individuo trova se stesso : del resto solo stando a testa in giù possiamo riuscire a toccare la terra e vedere l’immenso cielo infinitamente blu, colore della sapienza e della spiritualità. Le nostre mani sono solo momentaneamente  “legate”, ma solo perché in futuro potremo continuare ad avere dei legami. 

ARCANO XII – L’appeso, l’impiccato