L’imperatore, il numero 4

Con il loro corteo di 22 Arcani Maggiori i Tarocchi rappresentano il più affascinante ed enigmatico mazzo di carte dove troviamo i simboli e le allegorie che lo collegano al tardo Medioevo e al Rinascimento . I primi artisti che le realizzarono conoscevano bene l’uso dei simboli e furono i primi esoterici che filtrarono la sensibilità magico mistica negli Arcani Maggiori. Nell’ammirarle possiamo inoltrarci nel mistero, tuffandoci nell’oscurità della verità. Oggi è l’Arcano IV  “L’Imperatore” a capo del corteo, che ha richiamato la mia attenzione e dice di volerci aiutare guidandoci come solo un vero condottiero sa fare, verso la conquista della sapienza. La sapienza non si assimila come un sapere preso a prestito, siamo chiamati a fare nozioni tutte nostre, in quanto ciò che troveremo da soli sarà molto più prezioso di qualsiasi cosa che ci sarà stata donata. La nostra conquista sarà quella di riuscire a generare idee attinte in noi stessi. Per saper rivelare bisogna scoprire, e per fare scoperte bisogna ascoltare il silenzio. Quando riusciamo a frenare la nostra fantasia tendiamo ad immaginare il modo giusto, le suggestioni non ci aiutano, ci renderebbero dei visionari, dobbiamo avere dalla nostra parte l’ Imperatore che personifica lo spirito deduttivo e matematico. Non a caso il numero 4 è associato alla stabilità, esattamente come il quadrato simbolo della sicurezza materiale, regna serenamente su basi solide, stabile come un tavolo che poggia su quattro gambe. Il simbolismo di questa carta è legato al potere terreno, alla volontà, rappresenta colui che è consapevole della sua forza e del suo potere. L’Imperatore rappresenta la sicurezza, la forza in persona ci dice di non abbandonarci alle insicurezze e a non farci sopraffare da queste, ci esorta a non sentirci vittime e a smettere di sminuirci. Ci invita ad essere invincibili e a non temporeggiare durante i conflitti, di non arrenderci mai, ma di continuare a combattere in quanto il nostro incontro con lui e quindi con noi stessi rende imperatori anche noi. Queste forze unite ci confermano che nessuna concorrenza è possibile , in quanto non esiste competizione fra re. L’Imperatore è un archetipo unico che risiede in ciascuno di noi. Quando ci riconosciamo in questo arcano sentiamo di essere al centro dell’universo , non abbiamo più paura di inciampare, tutto si acquieta, i pensieri, il tempo e lo spazio, sentiamo solo la nostra forza crescere come le radici di un albero che presto darà i suoi frutti. Questa tempesta emozionale che stiamo vivendo non deve distrarci dal nostro obiettivo che è quello di potenziare la nostra concentrazione per tornare presto non tanto alla normalità quanto ad una rigenerata prosperità. Ristabilendo le nostre regole, il nostro sistema di lavoro, e le nostre azioni quotidiane, e basandoci sulle leggi che l’Imperatore ci rivela – che sono poi quelle dell’universo in azione – ci sentiamo invincibili , sentiamo che nessuno può rovesciarci dal trono poiché siamo ancorati a questo.l’Imperatore opera in piena luce guarda fisso il suo scettro oggetto del suo potere, incontra il nostro guerriero interiore che sa vedere la debolezza ma non si lascia indebolire, perché quando siamo sostenuti da questa forza immensa possiamo tenere testa a qualsiasi evenienza . Solo le nostre teste incoronate e non altre con “l’Imperatore” in prima linea ci appariranno seguito da un vero esercito composto da “Stelle”, “Sole” e “Mondo” pronti a vincere la nostra battaglia .Ed ecco che a proposito di battaglia è stato proprio il grande illuminato Federico II che ha ispirato il mio abbinamento personale degli Arcani di Faul. Questa figura sin dal 1220 ha scritto fra le più belle pagine della storia d’Italia e per quanto ci riguarda profondamente quelle della città di Viterbo . La sua lotta con il papato rimane uno dei fatti più notevoli di questo torbido periodo medievale dove lo vediamo fronteggiare l’austera figura di Raniero Capocci e quella di Rosa da Viterbo , umile ragazza che per quanto mite non esitò a sfidarlo . La moneta che tiene in mano ricorda che la città beneficiando del diritto da lui concesso di battere moneta aprì la zecca . Nella simbologia degli Arcani la moneta rappresenta anche il nutrimento come ci ricorda il Bagatto. Nella nostra città il passaggio di Federico II rimane invisibile, non c’è traccia, a parte alcune rovine a ridosso delle mura vicino a Porta della Verità. Un imperatore così grande e temibile scomparso nel nulla… solo Viterbo sa fare queste magie! Chissà se passeremo alla storia come la città che per prima “sconfiggerà “il virus, sento che ha già perso un pò del suo potere , del resto oggi le corone le abbiamo già esaurite e il suo trono è già un pò traballante ….ci sta cercando ma non riesce a trovarci… ci ha proprio sottovalutato! Noi con le nostre antiche mura siamo ben abituati a difenderci e a proteggerci, lui non conosce bene la nostra storia. Vorrei dedicare questo Arcano ad un Imperatore a me caro e condividere con Voi, come faccio ogni giorno questa emozione personale, certa che esulteremo insieme per la sua battaglia che avrà un sicuro felice esito.